mercoledì 18 febbraio 2015

Ci vogliono le spalle larghe ed il portafoglio gonfio ...

Niccolò Machiavelli
Questa è la frase più ripetuta da Aldo Spinelli, che tutti conosciamo. Più volte u sciu Aldo nelle interviste asseriva che per gestire una società di calcio "belìn, ci vogliono le spalle larghe ed il portafoglio gonfio".

Nelle varie trattative per la cessione del Livorno, mai avvenuta, ripeteva questo mantra non credendo che ci fossero persone all'altezza della situazione.

Certo le spalle larghe e il portafoglio gonfio danno una certa tranquillità, ma da soli non bastano se il braccino è corto ... (Ahimè, anch'io sono cascato in queste espressioni poco nobili, tuttavia inevitabili, giunti a questo punto della situazione).

Aldo Spinelli e Aldo Delepiane, due persone con lo stesso nome, ma con passioni diverse. Il genovese, più estroverso e passionale, il nostro Aldo, persona chiusa e schiva, fredda e calcolatrice. Almeno così appare ai miei occhi.

Non sono un giornalista, non sono nemmeno uno scrittore e cercare di esprimere qualcosa in questo momento è difficilissimo. Trovare gli argomenti per considerare e cercare di capire i fatti è un'impresa titanica, tanta è la frustrazione, la delusione, la rabbia.

Il fior fiore dell'imprenditoria savonese si dice sia Aldo Dellepiane. Ma se il cavaliere è il meglio di quello che può offrire Savona e provincia, come sono gli altri? Come fa un imprenditore di quel calibro a non pagare gli stipendi per tempo, solo perché attendeva i contibuti federali, che si sono poi rivelati ben minori rispetto all'anno passato. Il Secolo XIX scrive di 39.000 euro invece dei 160.000. Un presidente responsabile e serio di un sodalizio sportivo, non aspetta di ricevere dei contributi per pagare gli emolumenti e gli stipendi ai dipendenti e ai giocatori. I soldi li anticipa! E poi rientra del capitale versato al momento in cui riceve i contributi. Non si può raschiare il fondo in quella maniera lì.

Quando si prende la responsabilità di una squadra di calcio, si deve sapere che è come prendere un'azienda, con tutti gli obblighi di legge. Non è possibile pagare fornitori e dipendenti solo e quando si percepiscono i fondi federali. Gli stipendi vanno pagati con regolarità a prescindere ... Bisogna mettere in conto gli imprevisti ed essere in grado di farsi carico da soli degli obblighi nei confronti di dipendenti e fornitori.

Non credo che il signor Dellepiane sia l'ultimo arrivato e non penso che debba essere io a dovergli spiegare tutto questo. Il Cavaliere non avrebbe creato tutto quello che ha creato, se fosse un "allocco". Io lo credo intelligente e astuto, ma l'atteggiamento per quello che sta succedendo, mi fa capire un particolare, anzi che ci siano due possibili spiegazioni: plausibili ...

1. o al signor Dellepiane non interessa assolutamente nulla del Savona e il suo primo imperativo è risparmiare il più possibile, nel senso di non spendere assolutamente soldi propri, con i risultati che ne conseguono,
2. oppure è in malafede e quello che gli è servito per raggiungere certi scopi lo distrugge cinicamente per raggiungerne degli altri.

Mi deve scusare il cav. Dellepiane, se faccio questi ragionamenti ad alta voce, rimango a livello di ragionamento e di congetture, non lo conosco certo personalmente e non lo posso giudicare, ma in base ai fatti che si sono susseguiti negli ultimi tempi, da tifoso mi sento di dover esprimere i dubbi che mi assalgono.

Partiamo dall'ipotesi 1.
Persona stundaia, poco appassionata, DP ha preso il Savona per un obbligo morale nei confronti del Comune di Savona, col quale ha discreti rapporti. L'ha fatto forse solo perché ha potuto comprare il sodalizio ad 1 euro. Probabilmente di più non avrebbe investito ... Alla fine della scorsa stagione si scriveva addirittura che avrebbe chiuso la stagione con un leggero attivo. L'imperativo è solo e sempre comunque quello di non spendere. Insomma di non spendere soldi suoi o comunque non anticiparli...
Il medico non glielo ha certo consigliato di prendere il Savona, soprattutto per gestirlo poi in questo modo ... Tanto più che, se è vero come si dice, che Aldo Spinelli sarebbe stato interessato a prelevare il sodalizio biancoblu, non si comprende bene perché si abbia voluto favorire il signor Dellepiane. Si sa benissimo che, quando si muove Spinelli, lo fa perché del calcio almeno ha la passione ... Indipendentemente da altri interessi ...

Se passiamo all'ipotesi 2
allora il quadro diventerebbe machiavellico* e terrificante. Ecco l'ipotesi. Il rapporto tra Comune di Savona e il sig. Dellepiane è idilliaco ed è fatto di scambio di cortesie. Gli viene consentito senza intoppi di prelevare l'ultracentenaria società biancoblu salvandola dal fallimento alla cifra modica di 1 euro. Il Savona è salvo e vince subito dopo addirittura il campionato di II divisione. Il Crescent2 (se sono bene informato) viene autorizzato. Non si può negare una cosa così a chi salva la storica società cittadina dalla sparizione. Corda rischia la vittoria anche della I divisione e sfiora la salita in serie B. Questo non va bene, non può andare, ma non si può ammettere che non va bene. Andrebbe contro la città. Con una squadra in B ci sarebbe probabilmente il problema dello stadio più grande a discapito delle volumetrie in edilizia. Non conosco il PUC nel dettaglio, ma si parlava ormai già da troppo tempo di ridurre lo stadio a "stadietto" per realizzare i palazzi progettati. Con un Savona in serie B c'è uno stravolgimento di quello che è stato gia pianificato. Che si fa? Prima si elimina un allenatore vincente e poi si smonta la squadra. Gli striscioni senza Corda e con Di Napoli però sono ancora forti e rimangono in una posizione pressoché tranquilla, anche se appena sopra i playout. Allora dopo la 19esima giornata,  l'ultima volta di Quintavalla, corrispondente con l'ultima vittoria del Savona, ci si sbarazza di Quintavalla, del cuore della squadra. Il Savona non vince più, ma dopo un discreto numero di sconfitte consecutive, riesce a portare in porto due pareggi di seguito, anche se sofferti: 2 punti preziosi ... E se il Savona si salvasse? Meglio dare un altro colpettino di grazia. Basta ritardare il pagamento degli stipendi, atto a far scattare 2 punti di penalizzazione, che così annullerebbero i due pareggi e la serie D si fa più vicina.
Col principio di non anticipare nella maniera più assoluta alcun capitale, si accompagna dolcemente il Savona agli inferi. I tifosi disertano delusi e un Savona senza seguito non può essere oggetto di investimenti importanti e di interessi da parte di chichessia. Il Savona in serie D sarebbe molto meno seguito. La tifoseria, anche quella più calda e appassionata è stata lavorata minuziosamente ai fianchi e la schiera di ultracinquantenni cede ai colpi continui. Lo stadio Bacigalupo non ha più necessità di essere una "cattedrale nel deserto". Troppo grande, bisogna adeguarlo alle esigenze di una società calcistica dilettantistica. 2000-3000, massimo 4000 posti, viene ridotto notevolmente. Non ci sono più gli obblighi di dover stare a certe regole imposte dalla Federazione di Lega Pro. Ecco che gli spazi si aprono. Che si fa ora? La risposta è superflua, era stato già tutto programmato e lo raccontano i numerosissimi articoli che si leggono in internet riguardanti PUC e la speculazione edlizia a Savona.

Quello che ho scritto è frutto della mia immaginazione, non accuso nessuno e come ho scritto sopra, sono solo pensieri ad alta voce e non ho la pretesa di ergermi a giudice della situazione. Avrei potuto anche cambiare i nomi dei protagonisti, ma mi sarebbe sembrato ipocrita. Forse mi sbaglio, ma allora sarebbe importante che il cav. Dellepiane comunicasse qualcosa alla città, ai tifosi del Savona, che spiegasse come sono le cose, che intenzioni ha. Questo lo potrebbe far apparire in una luce diversa. Gli appassionati hanno bisogno di sapere. Sono quelli che stanno peggio perché hanno a cuore la situazione del Savona. Perché sono quelli che non hanno potere, perché il potere logora chi non ce l'ha, come diceva il ministro Andreotti.

Una parola di affetto per i tifosi, una parola di affetto per il Savona e tutto potrebbe migliorare in brevissimo tempo, anche con la squadra ultima in classifica. Perché il cavaliere deve una spiegazione alla città, di una gestione così stupida e goffa. Perché se non prende posizione e non dà spiegazioni allora è d'accordo su quello che ho scritto, perché chi tace acconsente ...

Forza Sann-a!!!!

*machiavèllico agg. (pl. m. -ci). – Conforme alle dottrine di Niccolò Machiavelli, come sono state spesso interpretate, soprattutto in passato, ossia con enfasi particolare sul cinismo e sulla spregiudicatezza che sarebbero giustificati in un governante il quale persegua il fine della conservazione del proprio potere, concetto talvolta riassunto, piuttosto arbitrariamente, nell’espressione «il fine giustifica i mezzi» (il Machiavelli sosteneva invece che il fine della politica è la promozione della potenza di uno stato e che ogni mezzo utile a tal fine è lecito, anche se immorale, in quanto l’etica è e va tenuta separata dall’azione politica); il termine è riferito in partic. ai comportamenti e alle strategie di chi non rifugge dall’usare l’inganno e la violenza per ottenere vantaggi politici, ed è più in generale usato per connotare modi di pensare e di agire astuti e subdoli, o persone prive di scrupoli: una politica m.; arti m.; un piano m.; un complotto m.; una mente machiavellica. ◆ Avv. machiavellicaménte, con mezzi e comportamenti spregiudicatamente utilitarî, astuti e privi di scrupoli: un piano machiavellicamente congegnato; perseguire machiavellicamente il proprio scopo.