Riprendo uno stralcio dell'articolo di Vittorio Galligani di Tuttolegapro:
... L’Albinoleffe, già ripescata nella scorsa stagione,
sarà riammessa, per carenza di organico tra le retrocesse dal
professionismo, ma sarà inserita tra quelle della seconda chiama. ...
... Tra le papabili hanno rinunciato Campobasso e Grosseto. Si sono inserite Rieti, Monza e Pro Patria. ...
... Sempre tra le retrocesse dell’ultima stagione, molto particolare la
situazione della Pro Patria che ha sì presentato domanda, ma incompleta
edinsufficiente nella documentazione. Mancano anche Fondo perduto e
fidejussione. I bustocchi, a termini di regolamento, non avrebbero
diritto ad accedere alla procedura dei ripescaggi in virtù di quanto
previsto dalle norme emanate dalla Federcalcio. Gli illeciti sportivi
della scorsa stagione ne precludono ogni diritto. Hanno però presentato
ricorso, assistiti dall’avvocato Cesare Di Cintio, dinanzi al Collegio
di Garanzia del Coni. Verrà discusso nella giornata odierna. La Pro
Patria, sulla carta, ha pochissime speranze di successo, ma nel calcio
di oggi, che va, ci si potrebbe aspettare di tutto. Staremo a vedere. Il
verdetto potrebbe essere emesso già in serata. ...
Leggi l'intero articolo cliccando su questa riga.
Ora mi domando: non era possibile comunque fare richiesta di ripescaggio? A sentirsi dire no, ci sarebbe stato tempo .. Probabilmente, anzi forse è quasi certo, questa retrocessione è stata voluta e pilotata. Dellepiane voleva la D a tutti i costi, altrimenti non averebbe fatto quello che ha fatto ... La dice già lunga l'aver rinunciato al ricorso, dove, al di là dei 3 o 4 punti restituiti, il ricorso stesso avrebbe messo il Savona in una luce divers a da quello che è stato o che comunque appare a tutti.
Purtroppo sotto questo aspetto dobbiamo rassegnarci. Chi ha il potere lo gestisce come vuole ...
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giovedì 28 luglio 2016
sabato 23 luglio 2016
giovedì 21 luglio 2016
Il ricordo di un amico di tutti ...
Di Claudio mi ricordo l'aspetto burbero già da ragazzo, che ti guardava con lo sguardo truce, poi però conoscendolo meglio, lo scoprivi come un ragazzo dal cuore d'oro, pronto e presente e che dava tutto agli amici.
Claudio era amico di molti, di tutti. Lo conobbi personalmente nella metà degli anni settanta. Frequentavo ancora la gradinata e lo osservavo e forse lo invidiavo un po' per come sapeva fare il tifo lui. Era decisamente un trascinatore, un collante per i tifosi ultras e non. Mi ricordo la trasferta di Massa, dove perdemmo per 1-0 e nel ritorno fummo attaccati dai massesi durante il ritorno in stazione, poco dopo l'uscita dal campo. Un petardo scoppio vicino a Ganora, che cadde tramortito. Claudio fu l'unico a reagire immediatamente e si caricò Ganora sulle spalle e si mise a correre ancora più forte di noi per raggiungere il treno. Incredibile ... Poi sul treno eravamo tutti rilassati e contenti, nonostante la pioggia di sassi dei massesi che battevano contro i finestrini del treno.
Mi ricordo l'inaugurazione del nuovo Savona targato Persenda, quello della salvezza miracolosa, il giorno della partita Savona - Viareggio, finita per 3-1 in nostro favore. Per quell'evento il Secolo XIX mise a disposizione dei tagliandi che permettavono di entrare gratis allo stadio. Una partita con 10.000 spettatori. Anche in quell'occasione Claudio era lì, all'entrata dei cancelli della gradinata e guardava con uno sguardo fulminante tutti quelli che entravano con il tagliando del giornale. Forse avrebbe voluto che tutti pagassero il biglietto. Ho provato ovviamente un senso di imbarazzo in quell'occasione.
Ma questo era lui, sempre presente ed innamorato del nostro, del suo Savona. Subito dopo era pronto a dirigere il tifo ed a sorridere e scherzare.
Ricordo tante altre trasferte, le bevute di vino in osteria. Ricordo la sua 127 sport nera di cui era tanto orgoglioso, le serate passate ad andare in giro per Savona nella sua macchina, ascoltando la musica di Lucio Battisti: una giornata uggiosa, si viaggiare, il nastro rosa e tante altre ...
Il giorno del mio venticinquesimo compleanno, lui ventiduenne, uno di quelle serate in cui si andava in giro come al solito, avanti e indietro tra Vado ed Albisola in macchina, ascoltando musica, o parlando del Savona mi chiese di fargli provare la mia 127. L'auto era nuova e gli dissi che avrei avuto timore che succedesse qualcosa a far guidare qualcun altro. Lui insistette e non seppi dire di no. Nel curvone di Albissola Marina, che ora non c'è più, dove c'era o c'è ancora (?) il cinema, ebbene proprio in quel curvone, abbiamo fatto un frontale con un'altra macchina che ci veniva incontro.
Ero dispiaciuto, molto dispiaciuto, ma non riuscivo ad arrabbiarmi con lui. Claudio era imbarazzato e ho cercato di eliminare il suo imbarazzo dicendogli che la colpa era solo mia, perché la decisione è stata mia e ne avevo la responsabilità. L'ultima volta che l'ho visto, è stato l'anno scorso quando sono andato in Francia. Ho fatto una tappa di mezz'ora a Savona, per poi proseguire per la meta. Ebbene in quella mezz'oretta, mi sono recato allo stadio per avere qualche notizia attuale.
Lo vidi, era seduto su una sedia davanti al bar dello stadio. Mi riconobbe e mi salutò. Mi sedetti accanto a lui e cominciammo a ricordare. Mi disse dei sui problemi economici, del fatto che la società non gli pagava lo stipendio o lo pagava con molto ritardo, di qualche attrito avuto con il signor Dellepiane e di molte altre cose. Alla fine dissi che sarei dovuto andare via e mi chiese di passare al pomeriggio oppure al mio ritorno dalla Francia. Voleva regalarmi una maglia biancoblu del Savona.
Sarebbe stato un bellissimo regalo. Sapevo che non ce l'avrei fatta, avevo il tempo limitato. L'ho abbracciato e salutato con affetto. Quello è stato il mio ultimo abbraccio a Claudio.
Ciao Claudio, riposa in pace amico mio e tifa per noi ...
Claudio era amico di molti, di tutti. Lo conobbi personalmente nella metà degli anni settanta. Frequentavo ancora la gradinata e lo osservavo e forse lo invidiavo un po' per come sapeva fare il tifo lui. Era decisamente un trascinatore, un collante per i tifosi ultras e non. Mi ricordo la trasferta di Massa, dove perdemmo per 1-0 e nel ritorno fummo attaccati dai massesi durante il ritorno in stazione, poco dopo l'uscita dal campo. Un petardo scoppio vicino a Ganora, che cadde tramortito. Claudio fu l'unico a reagire immediatamente e si caricò Ganora sulle spalle e si mise a correre ancora più forte di noi per raggiungere il treno. Incredibile ... Poi sul treno eravamo tutti rilassati e contenti, nonostante la pioggia di sassi dei massesi che battevano contro i finestrini del treno.
Mi ricordo l'inaugurazione del nuovo Savona targato Persenda, quello della salvezza miracolosa, il giorno della partita Savona - Viareggio, finita per 3-1 in nostro favore. Per quell'evento il Secolo XIX mise a disposizione dei tagliandi che permettavono di entrare gratis allo stadio. Una partita con 10.000 spettatori. Anche in quell'occasione Claudio era lì, all'entrata dei cancelli della gradinata e guardava con uno sguardo fulminante tutti quelli che entravano con il tagliando del giornale. Forse avrebbe voluto che tutti pagassero il biglietto. Ho provato ovviamente un senso di imbarazzo in quell'occasione.
Ma questo era lui, sempre presente ed innamorato del nostro, del suo Savona. Subito dopo era pronto a dirigere il tifo ed a sorridere e scherzare.
Ricordo tante altre trasferte, le bevute di vino in osteria. Ricordo la sua 127 sport nera di cui era tanto orgoglioso, le serate passate ad andare in giro per Savona nella sua macchina, ascoltando la musica di Lucio Battisti: una giornata uggiosa, si viaggiare, il nastro rosa e tante altre ...
Il giorno del mio venticinquesimo compleanno, lui ventiduenne, uno di quelle serate in cui si andava in giro come al solito, avanti e indietro tra Vado ed Albisola in macchina, ascoltando musica, o parlando del Savona mi chiese di fargli provare la mia 127. L'auto era nuova e gli dissi che avrei avuto timore che succedesse qualcosa a far guidare qualcun altro. Lui insistette e non seppi dire di no. Nel curvone di Albissola Marina, che ora non c'è più, dove c'era o c'è ancora (?) il cinema, ebbene proprio in quel curvone, abbiamo fatto un frontale con un'altra macchina che ci veniva incontro.
Ero dispiaciuto, molto dispiaciuto, ma non riuscivo ad arrabbiarmi con lui. Claudio era imbarazzato e ho cercato di eliminare il suo imbarazzo dicendogli che la colpa era solo mia, perché la decisione è stata mia e ne avevo la responsabilità. L'ultima volta che l'ho visto, è stato l'anno scorso quando sono andato in Francia. Ho fatto una tappa di mezz'ora a Savona, per poi proseguire per la meta. Ebbene in quella mezz'oretta, mi sono recato allo stadio per avere qualche notizia attuale.
Lo vidi, era seduto su una sedia davanti al bar dello stadio. Mi riconobbe e mi salutò. Mi sedetti accanto a lui e cominciammo a ricordare. Mi disse dei sui problemi economici, del fatto che la società non gli pagava lo stipendio o lo pagava con molto ritardo, di qualche attrito avuto con il signor Dellepiane e di molte altre cose. Alla fine dissi che sarei dovuto andare via e mi chiese di passare al pomeriggio oppure al mio ritorno dalla Francia. Voleva regalarmi una maglia biancoblu del Savona.
Sarebbe stato un bellissimo regalo. Sapevo che non ce l'avrei fatta, avevo il tempo limitato. L'ho abbracciato e salutato con affetto. Quello è stato il mio ultimo abbraccio a Claudio.
Ciao Claudio, riposa in pace amico mio e tifa per noi ...
martedì 19 luglio 2016
mercoledì 13 luglio 2016
Sempre meno le squadre in Lega Pro ...
Erano 54, ora sono 51. La Lega Pro e la (quasi) utopia delle 60 squadre
di Ivan Cardia Twitter: @ivanfcardia
Non c'è due senza tre. Ironia amara, ma la notizia è di
ieri sera: la Virtus Lanciano dice addio all'iscrizione alla Lega Pro.
Gli abruzzesi sono infatti in compagnia di Sporting Bellinzago e Martina
Franca, due delle (ormai non più) papabili partecipanti al prossimo
campionato. Che erano 54 e ora sono 51, nove in meno del format
attualmente previsto dalle norme federali. Quello a 60 squadre, a cui il
presidente Gravina e qualsiasi organo competente hanno fatto capire in
più occasioni quanto sia improcrastinabile tornare. Peccato che diventi
sempre più complicato arrivarci: al momento restano infatti in bilico
altre sei situazioni definibili calde. Alcune più vicine alla
risoluzione (Carrarese su tutte, ma anche il Siena), altre abbastanza
lontane (Pavia, Rimini), altre difficili da interpretare (Casertana e
Ancona). Ammesso che da 51 non si scenda ancora, ne rimangono comunque
nove da trovare. Non una missione impossibile e d'altra parte non si può
addebitare all'attuale e nuovo establishment la necessità di
dover arrivare a 60 squadre. Però le difficoltà sono oggettive, le
retrocesse possono venire in aiuto fino a un certo punto (Pro Patria,
L'Aquila e Savona sono fuori, l'Albinoleffe potrebbe entrare in gioco
nella seconda tornata dei ripescaggi). E dalla Serie D le incognite ci
sono, non ci si può nascondere: senza fare nomi, diverse società sperano
e promettono garanzie. Ma i dubbi, soprattutto per il lungo periodo,
sono leciti. Potrebbero forse dissiparli alcune grandi piazze della
scorsa D (Taranto, Reggio Calabria, Grosseto e Trieste), più per meriti
economici che sportivi. E sullo sfondo resta un'altra questione
dirimente: quella relativa alla composizione dei gironi. Perché diverse
società stanno già operando sul mercato, ma non sapere quali saranno i
propri avversari non ne facilita il compito, soprattutto per quelle
appena dietro le grandi. Tanti interrogativi, tre defezioni: la Lega Pro
2016/2017 non parte benissimo. Magari sarà un diesel che ingrana col
tempo. Ma per ora il ritorno a 60 squadre è più una speranza, se non
un'utopia, che una realtà..
Fonte: Tuttomercatoweb
Fonte: Tuttomercatoweb
lunedì 11 luglio 2016
Attendendo il mercato faraonico ... :-)
Ivan Marconi con la maglia della Cremonese |
Fonte grafico: http://www.transfermarkt.it |
Due aspetti mi
hanno rattristato. La Cremonese gli ha fatto un contratto che scade il 30
giugno 2018, ma la cosa che più mi ha lasciato perplesso, è stato il fatto che
il passaggio dal Savona alla Cremonese è avvenuto a titolo gratuito. A titolo
gratuito, si …
Ciò significa
che, pur di sbarazzarsi di un costo, non si è tenuta nemmeno in considerazione
l’eventualità di “approfittare” del suo ottimo (per la categoria) valore di
mercato per ricavarci qualcosa.
Non commento,
perché non conosco i dettagli, ovviamente, ma immagino … Come lascio immaginare a tutti voi ...
Alla prossima dunque e
sempre e comunque forza Sann-a!!! ;-)
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