sabato 15 agosto 2015

Gli immacolati ai vertici del nostro calcio ...

CARLO TAVECCHIO

(Ponte Lambro, 13 luglio 1943) è un dirigente sportivo e politico italiano, presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio dall'11 agosto 2014.

Procedimenti giudiziari  
Tavecchio (secondo quanto riportato da "Blitz Quotidiano") avrebbe subito le seguenti condanne alla reclusione: nel 1970, 4 mesi per falsità in titoli di credito; nel 1994 2 mesi e 28 giorni per evasione fiscale; nel 1996 3 mesi per omesso versamento di contribuzioni previdenziali e assicurative; nel 1998 3 mesi per omissione o falsità in denunce obbligatorie e 3 mesi per violazione delle norme anti-inquinamento e multe per circa 7.000€.

Controversie
Il 19 novembre 2014, quando è presidente in carica della FIGC, il Comitato di Presidenza della FIGC stessa approva l'acquisto di 60.000 copie del suo libro "Ti racconto... Il Calcio", per una spesa complessiva di circa €107.000.

Il 10 giugno 2015 vengono perquisiti gli uffici della FIGC, la sua abitazione e quella di Mario Macalli (presidente Lega Pro) mentre Claudio Lotito (presidente della Lazio) viene indagato per tentata estorsione perché avrebbe fatto avere ad alcune società della Lega Pro dei contributi in cambio dell'appoggio alla elezione di Mario Macalli a presidente. Tavecchio, ascoltato "in qualità di persona informata dei fatti", e Macalli non risultano indagati.

MARIO MACALLI

Mario Macalli (Milano, 19 marzo 1937) è un dirigente sportivo italiano, presidente della Lega Italiana Calcio Professionistico dal 10 gennaio 1997 al 3 luglio 2015.

Biografia
Conclusi gli studi di ragioneria, svolse l'attività di commercialista e consulente del lavoro. Parallelamente alla sua professione, ha ricoperto dal 1962 al 1986 la carica di vicepresidente della società calcistica del Pergocrema, che gli aprì la strada (nel 1977) verso ruoli di rilievo negli organismi direttivi della Lega Nazionale Serie C, in qualità di dirigente federale: dalla Commissione di Programmazione della Lega, a seguire nel Collegio Arbitrale, ed infine nel comitato tecnico della FIGC, passando per consigliere della Serie C2, diventando dal 1987 vice presidente della Lega Professionisti di Serie C. Quando quest'ultima fu commissariata fra il 1988 ed il 1990 fu nominato dirigente delegato.

Il 10 gennaio 1997 viene eletto presidente della Lega Professionisti di Serie C, venendo confermato nel 2000, nel 2004 e nel 2008. Proprio all'inizio del suo quarto mandato, nel giugno dello stesso anno, avviò un processo di riforma volto alla ristrutturazione della Lega stessa, che con lui prende nome in Lega Italiana Calcio Professionistico (detta, in modo informale, Lega Pro). Il 19 giugno 2008 i campionati del terzo livello del campionato italiano di calcio cambiano denominazione: da Serie C1 a Lega Pro Prima Divisione e da Serie C2 a Lega Pro Seconda Divisione. Dalla stagione 2008-2009 prende piede di anno in anno il processo che dovrebbe portare, compatibilmente agli organici societari (via via ridottisi per effetto di numerose mancate iscrizioni e fallimenti), all'unificazione delle due Leghe sotto un unico torneo composto da 3 gironi entro il 2013, sostanzialmente simile alla vecchia Serie C del periodo fra il 1959 e il 1978.

Dal 2009 è inoltre vice presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio.

Nel settembre 2012 la sua posizione risulta poco chiara in riferimento al suo acquisto dei marchi U.S. Pergocrema 1932, U.S. Pergocrema, U.S. Pergolettese 1932, U.S. Pergolettese ad inizio 2011. Due dei quali rivenduti un anno e mezzo dopo a fronte del fallimento della società U.S. Pergocrema 1932. Essendo presidente di Lega sembra inopportuno che esso abbia un interesse economico nei confronti di uno dei Club iscritti al proprio campionato.

Il 21 novembre seguente, dopo che il Consiglio Federale della Figc ha approvato la riforma dei campionati di Lega Pro, annuncia la volontà di ricandidarsi alla presidenza della Lega Pro. Il 17 dicembre viene rieletto per la quinta volta battendo lo sfidante Gravina per 42 voti a 26. Macalli ha subito dichiarato la falsità di queste elezioni e ha manifestato l'intenzione di rivolgersi alla Procura della Repubblica.

Nel dicembre 2012 è stato riconfermato presidente della Lega Pro.

Il 29 aprile 2015 la sezione disciplinare del Tribunale federale nazionale lo inibisce per 6 mesi, colpevole della violazione dell'articolo 1 bis del Codice di giustizia sportiva per aver registrato nel febbraio 2011 quattro marchi (Pergocrema, Pergocrema 1932, Pergolettese e Pergolettese 1932), riconducibili a potenziali nuove società. La richiesta dell'accusa del procuratore Palazzi era di 8 mesi di squalifica.

Il 10 giugno dello stesso anno vengono perquisiti gli uffici della FIGC, la sua abitazione e quella di Carlo Tavecchio (presidente FIGC) mentre Claudio Lotito (presidente della Lazio) viene indagato per tentata estorsione perché avrebbe fatto avere ad alcune società della Lega Pro dei contributi in cambio dell'appoggio alla elezione di Mario Macalli a presidente. Né Tavecchio né Macalli risultano bensì indagati.

Il 3 luglio seguente Macalli rassegna le dimissioni da presidente della Lega Pro, unitamente a tutto il consiglio direttivo in carica.

CLAUDIO LOTITO 

(Roma, 9 maggio 1957) è un imprenditore italiano. Dal 19 luglio del 2004 è il presidente della Lazio e dal 26 luglio 2011 è anche proprietario, in società con Marco Mezzaroma (suo cognato), della Salernitana.

Note biografiche
...
È proprietario di due imprese di pulizia, un'agenzia di vigilantes e un'altra di catering, che sul finire della Prima Repubblica si procuravano gran parte del fatturato aziendale grazie agli appalti degli enti locali e delle società a controllo pubblico: regione, provincia, comune, le unità sanitarie locali, gli ospedali.

La presidenza della Lazio
Il problema degli eccessivi debiti della Società Sportiva Lazio finisce quando la Lazio Events di Claudio Lotito alle ore 15.09 del giorno 19 luglio del 2004 partecipa all'aumento di capitale, deciso mesi prima, acquistando 18.268.506 nuove azioni della Lazio (che corrispondevano al 26,969% di tutte le azioni), spendendo circa 18,268 milioni di Euro. Contemporaneamente la cooperativa di lavoro Team Service Scarl di Innocenzi (considerato vicino a Lotito) arriverà al 2,667% delle azioni.

Celebre una delle prime dichiarazioni del neo presidente laziale:
« Ho preso questa squadra al suo funerale e l'ho portata in condizione di coma irreversibile. Spero presto di renderlo reversibile »

Per risollevare la difficile situazione economica in cui versava la società, Lotito ottenne la spalmatura dell'ingente debito (140 milioni) verso il fisco su un arco di 23 anni, oltre a rilevanti sconti sulle penali, e poi ha proseguito un lungo percorso di risanamento del debito pregresso che ha riportato la Lazio in equilibrio economico-finanziario.

La Salernitana
Il 21 luglio 2011 Lotito, affiancato dal cognato Marco Mezzaroma, fonda e diventa comproprietario dell'allora Salerno Calcio, società iscritta al campionato di Serie D.

Da comproprietario della Salernitana ha finora vinto il campionato di Serie D 2011-2012 girone G, il campionato di Lega Pro Seconda Divisione 2012-2013 girone B, la Supercoppa di Lega di Seconda Divisione 2013, la Coppa Italia Lega Pro nel 2014 ed il campionato di Lega Pro 2014-2015 girone C, che sancisce il ritorno in Serie B dei granata.

Procedimenti giudiziari

Arresto per appalti
Nel 1992 viene coinvolto in un'inchiesta della magistratura sugli appalti della regione Lazio ed in seguito arrestato in compagnia di un funzionario della Regione Lazio che, secondo i magistrati, rivelava all’imprenditore i coefficienti di massimo ribasso necessari ad aggiudicarsi la gara da 27 miliardi di lire per le pulizie nel triennio 1992-1995. I magistrati ritenevano anche che fosse socio occulto delle imprese vincitrici per favorire le società vicine ai partiti.

Coinvolgimento in Calciopoli

Processo sportivo: 4 mesi di squalifica

Sul finire della stagione 2005/2006 viene coinvolto nello scandalo Calciopoli per illeciti commessi nel campionato precedente, cioè il primo della sua gestione. Il 14 luglio 2006 viene condannato dalla Commissione d'Appello Federale all'inibizione per 3 anni e 6 mesi e al pagamento di un'ammenda di 10.000 euro, mentre la Lazio è condannata alla retrocessione all’ultimo posto del campionato 2005/2006, alla penalizzazione di 7 punti da scontare nel successivo campionato di serie B e ad un'ammenda di 40.000 euro.

Il 27 ottobre la Camera di Conciliazione ed Arbitrato del CONI comunica le sentenze definitive, condannando Lotito a quattro mesi di inibizione (pena ulteriormente ridotta rispetto alla sentenza d'appello della Corte Federale che lo condannava a due anni e sei mesi[8]). Per la Lazio viene confermata la sentenza d'appello che revocava la retrocessione all'ultimo posto del campionato 2005-2006 condannando la società biancoceleste a 30 punti di penalizzazione, mentre i punti di penalizzazione da scontare nel campionato di Serie A 2006/2007 passano, dagli 11 previsti dalla Corte Federale, a 3.

Processo penale: prescrizione
L'8 novembre 2011, nell'ambito del processo penale relativo allo scandalo di Calciopoli, è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Napoli 1 anno e 3 mesi e 25.000 euro di multa.

Nel marzo del 2012 la condanna passa a 18 mesi di reclusione e a 40.000 euro di multa.

Il 17 dicembre 2013 la Corte ha preso atto per Lotito e Della Valle della intervenuta prescrizione, come richiesto anche dalla Procura.

Aggiotaggio e ostacolo agli organi di vigilanza
Il 3 marzo 2009 Claudio Lotito è stato condannato in 1º grado a due anni di reclusione per aggiotaggio e ostacolo all'attività degli organi di vigilanza sui titoli del club biancoceleste. Nel gennaio 2014 il reato di aggiotaggio è prescritto, mentre la pena per l’omessa alienazione di partecipazioni dovrà essere rideterminata dalla corte di appello di Milano per decisione della Quinta Sezione Penale della Corte Suprema di Cassazione, la decisione vale per entrambi gli imputati Claudio Lotito e Roberto Mezzaroma.

Il caso Iodice
Nei primi giorni del febbraio 2015 Giuseppe Iodice, dirigente della squadra di calcio dell'Ischia Isolaverde, militante nello stesso girone della Salernitana, divulga una discussione telefonica tra lui e Lotito, in cui il magnate capitolino afferma che la presenza di piccoli club in Serie A e B come il Carpi o il Frosinone è economicamente deleteria ed inoltre spara a zero su alcune autorità dello sport italiano. Iodice il 20 febbraio consegna alla procura di Napoli un'altra registrazione di una telefonata con Lotito che lo denuncia alla procura di Roma per calunnia e diffamazione. Sulla vicenda apre un'inchiesta anche la procura federale della Figc e il procuratore Stefano Palazzi chiede ed ottiene dal superprocuratore Coni, il generale Cataldi, altri quaranta giorni di proroga alle indagini per appurare se le parole di Lotito con Iodice avevano avuto poi un seguito.

Il 10 giugno dello stesso anno Lotito viene indagato dalla procura di Napoli per tentata estorsione e vengono perquisite la sua abitazione, quelle di Carlo Tavecchio (presidente FIGC) e Mario Macalli (presidente Lega Pro) e la sede della FIGC. Lotito avrebbe fatto avere ad alcune società della Lega Pro dei contributi in cambio dell'appoggio alla elezione di Mario Macalli a presidente.

Il caso Infront
Un'intercettazione telefonica nell'ambito di un'inchiesta su corruzione e infiltrazioni mafiose nella Lega Pro rivelerebbe che Claudio Lotito, oltre a ricattare i vertici della Lega Calcio, sarebbe - insieme ad Adriano Galliani - coinvolto nella Infront, società che gestisce i diritti televisivi della Lega Calcio e più o meno direttamente controllore di Lazio, Salernitana, Bari e Brescia.

A riguardo, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha dichiarato "Serve trasparenza sui diritti tv", e ha proposto "un tavolo con tutte le forze politiche per cambiare totalmente passo. Ma occorre dire con chiarezza che alcuni personaggi del mondo del calcio devono ricevere uno stop, All'estero ci prendono in giro, sembra che sia tutto un magna magna, non si può andare avanti così".

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https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Tavecchio
https://it.wikipedia.org/wiki/Mario_Macalli
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