giovedì 30 aprile 2015

La cometa Teramo: dalla promozione ad un passo dalla serie B ...

2009-oggi: La rinascita e la risalita dalla Promozione alla Lega Pro

Fonte: Wikipedia


In seguito al fallimento della Teramo Calcio, una nuova società viene iscritta ed inizialmente guidata da Ernesto Martegiani, unitamente ad altri professionisti teramani, dal nome Real Teramo,[1] richiedendo l'affiliazione al titolo sportivo è stata iscritta quindi di diritto al campionato di Promozione regionale, girone A (2008/2009).[2] Appena dopo, la presidenza viene però assunta interamente dall'imprenditore del dolciario Luciano Campitelli. I biancorossi hanno chiuso la stagione al primo posto toccando quota 91 punti dopo averlo ipotecato già dopo l'undicesima vittoria consecutiva all'andata contro l'Hatria. Moltissime, in questa stagione, le gare giocate anziché in trasferta su campo neutro per la numerosa affluenza di tifosi biancorossi se paragonata alla categoria disputata. La gara decisiva fu la vittoria contro l'Hatria con gol di Mario Orta (autore di 30 reti) nella partita di ritorno che sancì la promozione in Eccellenza.[3]

Nel 2009/2010 i biancorossi, pur partendo bene (20 punti nelle prime otto giornate) hanno incontrato qualche difficoltà, soprattutto a cavallo del giro di boa, quando 3 punti in quattro partite, sono costate care all'allenatore Domenico Izzotti. Da lì in poi con la squadra affidata a Candido Di Felice, sono arrivate una serie di 5 vittorie di fila che, seppur finita con la sconfitta di Montesilvano, ha condotto il diavolo (grazie ad un finale di campionato buono) alla promozione in serie D (con 8 punti di vantaggio sulle inseguitrici), virtualmente conquistata con la vittoria a Castel Di Sangro (1-2). Cannoniere ancora una volta Mario Orta, autore di 47 reti in due stagioni (30 in Promozione e 17 in Eccellenza). Tra le vittorie più importanti quelle con Alba Adriatica (4-0), Notaresco (0-1 all'andata e 5-0 al ritorno), Rosetana (1-3), Montesilvano (2-0), Castel di Sangro (1-0 and. 1-2 rit.) e Mosciano (2-0).[4] Partita decisiva per la promozione in Serie D fu la vittoria con il Guardiagrele con reti di Lukasz Lenart e Bolzan.[5]

La stagione 2010/2011 in serie D girone F parte con grandi propositi e con l'obiettivo dichiarato di fare almeno i play-off. Alla guida dei biancorossi Rinaldo Cifaldi, e una campagna acquisti di tutto rispetto: tra gli altri Giuseppe Gambino, Luis Federico Arcamone, Davide Borrelli, Gaetano Di Mauro e Carmine Cerchia successivamente Daniele Scartozzi, Emanuele Gabrieli e Filippo Borgogni, oltre al riconfermato Mario Orta. Il campionato parte con tre vittorie di fila (contro Cesenatico, Venafro e Luco Canistro), poi due pareggi e la pesante sconfitta di Santarcangelo. La squadra riprende subito la marcia vincendo con la Santegidiese (2-0) e a Bojano (0-2), mantenendo un cammino abbastanza regolare (bella la vittoria sulla Jesina per 2-1 e lo spettacolare 4-3 sulla Sambenedettese) si issa al primo posto. I risultati continuano ad arrivare anche a inizio girone di ritorno (da ricordare la vittoria di Canistro 3-0), ma un po' di alti e bassi di troppo fanno sì che la società arrivi ad esonerare Cifaldi (reo di aver fatto 8 punti in 6 partite) dopo la sconfitta di Recanati (3-1) per far posto ad Aldo Ammazzalorso (tornato a Teramo a 16 anni dall'ultima vittoria del campionato). La sua esperienza, misera con 2 punti in 5 partite nel mese di marzo, finisce con la sconfitta interna contro il Rimini (1-2, che dà il la alla vittoria del campionato al Santarcangelo) e sancisce il ritorno di Cifaldi. Da qui in poi la squadra si riprende, con 13 punti nelle ultime 5 giornate (importante l'1-2 con la Sambenedettese fuori casa e il beffardo 2-2 di Forlì): questo non basta a risalire la vetta, arrivando quindi secondo. Ai play-off liquida 1-0 la Jesina in semifinale, ma nel finale di girone perde una brutta partita col Rimini (1-3) dicendo addio al sogno promozione.

La stagione 2011/2012 in serie D girone F parte con l'obiettivo dichiarato di vincere il campionato. Torneo difficile al cui Rimini, compagine blasonata dell'anno prima insieme al Teramo, si sostituisce l'Ancona neopromossa e una Sambenedettese con maggiori spunti tecnici rispetto all'anno precedente. Alla guida dei teramani arriva Roberto Cappellacci, ex Santegidiese e Valle del Giovenco con un passato da giocatore nel Teramo, e una campagna acquisti che rivoluziona la squadra, dell'anno passato rimangono i soli Borrelli e Arcamone, mentre la bandiera della rinascita Orta non rientrando nei quadri tecnici, va via dopo 3 anni e 57 reti in biancorosso per andare nella vicina San Nicolo. Arrivano però gli attaccanti Bucchi, Lazzarini, Masini e Berra (poi ceduto all'Angolana a Gennaio), i centrocampisti Valentini, Traini, Laboragine, Petrella e Vitone e i difensori Ferrani, la coppia centrale ex Gaeta Calabuig-Speranza e i vari Chovet, De Fabritiis,Filipponi e l'estremo Serraiocco. Il campionato parte con un pari contro la Civitanovese, poi 5 vittorie consecutive (tra cui l'1-3 a San Benedetto del Tronto) dimostrano subito le potenzialità della squadra; dopo il pari con il Miglianico, arrivano altre 7 vittorie di fila cui seguono il pari di Riccione e la vittoria con l'Atessa. Successivamente arrivano le prime due sconfitte di Ancona e Civitanova al giro di boa, ma ad anno nuovo il Teramo si riprende subito con 3 vittorie di fila prima del pari (1-1) casalingo con la Sambenedettese. A questo punto della stagione i punti di vantaggio sulle rivali sono di 4 punti sulla stessa Samb e 5 sull'Ancona. Tra febbraio e marzo 5 vittorie (con Real Rimini, Jesina, Olympia Agnonese, San Nicolò e Luco Canistro) intervallate dal pari di Miglianico, portano all'allungo degli aprutini ed ad uno sfaldamento delle avversarie che si portano a 10 e 12 punti di distacco, spalancando di fatto le porte della promozione. In seguito un pareggio e due sconfitte consecutive, certificano il calo della capolista, messo a tacere dalla vittoria con il Riccione (2-1) che ipoteca il campionato e dal pari di Atessa (1-1) del 29 aprile, che porta così la squadra stessa a vincerlo con una giornata d'anticipo. Inutile la sconfitta casalinga con l'Ancona nell'ultima giornata. Alla poule scudetto, il Teramo perde la finale col Venezia (3-2) dopo aver battuto Forlì (2-3) e Pontedera (3-1) nel mini-girone, e superato il Salerno (5-3 d.c.r.) in semifinale.

La stagione 2012/2013 in lega pro seconda divisione, inizia con qualche difficoltà per la compagine Abruzzese. Nel girone di ritorno il Teramo cresce in gioco, forma atletica e grazie al ritorno in campo del bomber Bucchi dopo un grave infortunio, raggiunge i play off all'ultima giornata a discapito del Poggibonsi. L'ultimo incontro della stagione regolare verrà ricordato a lungo non solo per il risultato di 4-1 che permise il superamento della squadra toscana nella media gol (scontri diretti alla pari: 2-1, 1-2), ma soprattutto per come svoltosi: dopo il primo tempo in svantaggio con una Salernitana già promossa ma decisa comunque a fare risultato, nel secondo tempo accade di tutto con una interruzione di 20 minuti per impraticabilità di campo dovuta alla grandine e col gol decisivo per la stagione (4-1) realizzato al 98' dal giovane Di Stefano. Il Teramo agguanta così i play-off, come 6º classificato (pari punti con il Poggibonsi, ma si qualifica per più gol realizzati in campionato a parità tra fatti e subiti) contro l'Aprilia 3º classificato. Il primo incontro disputato in casa finisce sul punteggio di 1-1. La partita di ritorno viene disputata il 2 giugno 2013 ad Aprilia e il Teramo si impone per 0-1 conquistando la finale play-off contro L'Aquila. Il 9 giugno 2013 il Teramo perde in casa l'incontro d'andata per 0-1 (gol al 58' di Infantino), nonostante una costante supremazia sul piano del gioco; sugli spalti 5000 tifosi.

Nella stagione successiva 2013/2014 la squadra si issa subito nei piani alti della classifica e,col 3-0 sul Cosenza,chiude il girone d'andata al primo posto con 33 punti e due sole sconfitte.Il ritorno certifica un calo dei biancorossi che concludono la stagione al terzo posto (55 punti-dietro solo a Messina e Casertana) e il diritto ad essere ammessi alla nuova Lega Pro unica.

L'estate è ricca di amichevoli: per la prima volta il Teramo va in ritiro estivo in Trentino, a Folgarida. Qui tra le amichevoli spicca una in particolare, quella col Torino FC, che si svolge il 27 luglio 2014 a Brunico. 100 tifosi biancorossi giungono al seguito della squadra per vederla giocare per la prima volta contro una compagine di Serie A. Finisce sorprendentemente 1-1 con il Teramo in vantaggio su rigore di Donnarumma e la risposta del granata Antonio Nocerino. Grande è l'entusiasmo in città, si capisce che la squadra può fare bene in campionato, centrare la salvezza e, forse, fare qualcosa di più come nella stagione 2012-2013.

La stagione 2014/15 vede gli abruzzesi inseriti nel girone centrale dell'inedita Lega Pro unica e, dopo le prime due gare a zero punti contro la corazzata Pisa (3-1) e il Grosseto (1-3), inizia la scalata verso i piani alti della classifica con il match esterno con il Forlì (0-1). Arrivano molte vittorie, il Teramo tocca il primo posto, poi c'è un calo della squadra ma subito la ripresa. C'è di nuovo il derby del Gran Sasso contro L'Aquila e, come nella finale play-off del 2013, il risultato è di 0-1 per i rossoblu. Altra partita importante è quella contro i bianconeri dell'Ascoli Picchio capolista, ultima giornata del girone d'andata che potrebbe sancire il campione d'inverno. Al "Del Duca" finisce 0-0 con tante emozioni. 450 e passa i tifosi teramani arrivati nel settore ospiti che hanno incitato la squadra fino alla fine. Nel dopo partita ci sono stati degli scontri dove alcuni pullman degli abruzzesi sono stati presi di mira dagli ascolani che hanno lanciato sassi contro i vetri, in risposta agli scontri avvenuti nel match di Coppa Italia a Teramo. Con il pareggio tra Teramo e Ascoli e la sconfitta del Pisa contro il Santarcangelo la classifica dice che Ascoli è prima seguita dal Teramo e dal Pisa ad un punto dai Diavoli. Inizia il girone di ritorno e il Teramo pareggia contro un Pisa decisamente meno forte della prima gara d'andata (1-1 gol di Bucchi) con un rigore sbagliato da Donnarumma e numerosissime occasioni da gol. Il Teramo ora fa paura agli avversari e nella settimana dopo vince meritatamente (0-1) a Grosseto con il gol del giovane difensore Perrotta che, anche se contestato duramente ad inizio campionato, è diventato uno dei simboli di questo Teramo grazie alla fiducia di Mister Vivarini. Contemporaneamente la capolista Ascoli perde con un sonoro 3-0 al "Fattori" del L'Aquila e fa accorciare la classifica: Ascoli 38; Teramo 37; L'Aquila e Pisa 36; Reggiana 35. Prima della partita casalinga contro il Forlì viene giocata al "Bonolis" l'amichevole contro gli svizzeri del FC Lugano (0-1).

Fonte: Wikipedia